La mostra
Il nome della mostra Steve McCurry. Texture riprende il senso etimologico della parola texture, derivante dal latino textus, che significa “narrazione” ma anche “tessuto”: all’interno del percorso espositivo, le storie racchiuse negli scatti di McCurry trovano un originale spunto di riflessione, che svela il rapporto intrinseco tra l’essere umano e il modo di vestire, acconciarsi e apparire.
Le foto si accompagnano a vetrine che racchiudono preziose memorie della collezione Antonio Ratti, imprenditore e mecenate visionario: carte tecniche relative alla produzione tessile, antichi velluti e damaschi cinesi, pannelli ricamati della cultura kuba del Congo, matrici di stampa a riserva giapponesi, velluti turchi, tessuti ikat dell’Asia centrale, coloratissimi indumenti provenienti dal centro America ed una sezione significativa di sete settecentesche europee.
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Le molteplici suggestioni trovano un punto di incontro con la storia della peculiare location, il Filatoio di Caraglio, uno dei più antichi setifici d’Europa, che offre uno spazio magico, con la sua storica architettura di memoria industriale e le riproduzioni dei macchinari da tessitura.
Il progetto, curato da Biba Giacchetti con il contributo di Maddalena Terragni, è promosso e realizzato dalla Fondazione Artea, in collaborazione con Fondazione Filatoio Rosso, Civita Mostre e Musei, Sudest57 e Fondazione Antonio Ratti, con il patrocinio del Comune di Caraglio e dell’ATL del Cuneese, il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e con il sostegno della Banca di Caraglio.
Bio artista
Steve McCurry è considerato, da oltre trent’anni, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.
I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture in via di sparizione, di tradizioni antiche e di tendenze contemporanee, mantenendo sempre centrale l’elemento umano, come dimostra la foto più famosa di McCurry: la ragazza afgana.
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McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal e il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.