The exhibition
VISION riunisce più di 100 tra gli uomini e le donne più di ispirazione del XX secolo. Ballerini, fisici, primi ministri, rivoluzionari, sommozzatori, cuochi, cantanti d’opera, autori, preti… La mostra esplora ogni possibile attività umana attraverso gli occhi di coloro che hanno agito e pensato in modo più profondo.
La mostra è composta da gigantesche foto (ritratti in bianco e nero e iridi a colori) di queste persone distribuite in 15 stanze al secondo piano delle Procuratie Vecchie. Ampie didascalie spiegano la vita e l’impatto di ogni persona presentata, mentre una selezione di citazioni di queste persone invita il visitatore a prendersi una pausa e meditare.
Francis Giacobetti dice:
Trent’anni della mia vita per un dialogo con l’orizzonte… Flemming, Darwin, Mozart, Michelangelo, Marie Curie sono identici a Crick e Watson che hanno scoperto il DNA, a Francis Bacon, Federico Fellini, Kurosawa e a tutti gli altri che onorano queste pagine.
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È stato un privilegio incontrarli, aver piantato un albero di mimosa a Cuba con Gabriel Garcia Marquez, essere stato ospite del Dalai Lama nella sua casa a Dharamsala, aver visitato Roma con Federico Fellini, tra tanti altri momenti. Senza le duecento donne e uomini di questo progetto, se non fossero mai esistiti, saremmo ancora tra l’età della pietra e la ricerca del fuoco. Considerando che ci sono più atomi in una goccia d’acqua che stelle nell’universo, quanto sono stato fortunato a mescolarmi con gli angeli. Questa mostra è una canzone, una poesia per lodare dèi ed eroi. Mi è stato chiesto: “Sono davvero i loro occhi?” La risposta è “sì”. Un ritratto in bianco e nero, un’iride colorata, pianeti. La luce degli uomini, un’idea che devo a una donna, le sono grato per questo.
Biography
Francis Giacobetti è un’eccezione tra i principali artisti riconosciuti a livello internazionale per la fotografia di moda. Innanzitutto, per l’assoluta varietà del suo lavoro: fotogiornalismo, moda, nudi, ritratti, tutti allo stesso livello di eccellenza; anche per la riservatezza che lo circonda. Inizialmente, si cimentò nel fotogiornalismo con il settimanale di attualità francese Paris Match. Presto però realizzò di preferire i ritratti e l’incontro tra due individui all’adrenalina data dal fotogiornalismo. Per 25 anni è stato il direttore artistico di LUI, al tempo rivista dai contenuti irriverenti e dal successo insolente con le sue pubblicazioni mensili da milioni di copie. Con Life, Paris Match, Télé 7 Jours da A a Z, Look, Vanity Fair, Vogue e LUI, Francis Giacobetti contribuì alla ribalta delle riviste fotografiche.
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Affermò la sua reputazione tra il 1971 e il 1972 dirigendo per due anni consecutivi il famoso calendario Pirelli a cui solo i grandi nomi della fotografia di nudo hanno l’opportunità di lavorarci. Il successo non lo cambiò, reinventò la fotografia di nudo con le sue serie Zebra, un gioco di linee e luce, dove un’ombra crea volume e nasconde la pelle con strisce di oscurità. Grandi icone femminili avevano fiducia in lui, il maestro della luce, nel creare foto che sarebbero diventate iconiche: Mireille Darc, Brigitte Bardot, Jane Birkin, Carla Bruni…
Le sue straordinarie linee hanno contribuito alle collezioni del designer giapponese Issey Miyake, il quale gli diede carta bianca per illustrare la sua collezione per vent’anni.
Quarant’anni fa circa, Francis Giacobetti sviluppò un nuovo approccio per una serie oggi leggendaria. Vide chiaramente il trittico: un ritratto nero e bianco e un’iride colorato. Il primo della lista fu il Dalai Lama alla fine degli anni Ottanta. “No one could refuse after him! The project then picked up vertiginous speed. The more examples you had, the easier it was to convince others.” Più di trent’anni dopo, il risultato è questa mostra: VISION