LA MOSTRA “ROBERT CAPA. RETROSPETTIVA”
La mostra su Robert Capa è una rassegna di scatti del famoso fotoreporter. In programma presso Villa Mussolini a Riccione, l’esposizione presenta più di 100 fotografie in bianco e nero che documentano i maggiori conflitti del Novecento, di cui Capa è stato testimone dal 1936 al 1954.
Alcune delle foto presenti alla mostra di Riccione sono ormai diventate delle icone: basti pensare alla morte del miliziano nella guerra civile spagnola nel 1937 e alle fotografie dello sbarco delle truppe americane in Normandia, nel giugno del 1944.
Come scrisse il suo amico John Steinbeck, Robert Capa “sapeva di non poter fotografare la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino, mostrando l’orrore di un intero popolo attraverso un bambino”.
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La mostra su Robert Capa si articola in 13 sezioni: Copenaghen 1932, Francia 1936-1939, Spagna 1936-1939, Cina 1938, Gran Bretagna e Nord Africa 1941 – 1943, Italia 1943 – 1944, Francia 1944, Germania 1945, Europa orientale 1947, Israele 1948-1950, Indocina 1954, una sezione dedicata ai ritratti di amici e artisti come Gary Cooper, Ernest Hemingway, Ingrid Bergman, Pablo Picasso, Henri Matisse, Truman Capote, John Huston, William Faulkner e John Steinbeck e infine una sezione dedicata a Gerda Taro e Robert Capa, un cammeo di tre scatti: un ritratto di Robert scattato da Ruth Orkin, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto” di Fred Stein. Un modo per ricordare in mostra la loro vicenda umana e la loro intensa relazione.
La mostra Robert Capa. Retrospettiva è promossa dal Comune di Riccione, organizzata da Civita Mostre e Musei, con la collaborazione di Magnum Photos eRjma Progetti culturali.
BIOGRAFIA DI ROBERT CAPA
Robert Capa (Budapest, 22 ottobre 1913 -Thai Binh, Indocina, 25 maggio 1954), è lo pseudonimo di Endre Friedmann, inventato nel 1936 insieme alla compagna Gerda Taro.
In giovane età abbandona la terra natale a causa del proprio coinvolgimento nelle proteste contro il governo di estrema destra e va a vivere in Germania.
L’ambizione originaria di Capa è di diventare uno scrittore, ma lo avvicina al mondo della fotografia l’impiego presso uno studio fotografico a Berlino, dove collabora con l’agenzia fotogiornalistica Dephot sotto l’influenza di Simon Guttmann.
Riceve il suo primo incarico a Copenaghen nel 1932 per la conferenza di Trotskij.
Nel 1933 lascia la Germania alla volta della Francia a causa dell’avvento del nazismo (Capa era di origini ebraiche), ma in Francia incontra difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance.
Dal 1936 al 1939 si trova in Spagna, dove documenta gli orrori della guerra civile, insieme alla sua giovane compagna Gerda Taro, a cui è dedicato “La ragazza con la Leica” il romanzo di Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega nel 2018. Un po’ per sfida, un po’ per opportunità, i due “inventano” il personaggio “Robert Capa”, un fantomatico celebre fotografo americano giunto a Parigi per lavorare in Europa.
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Grazie a questo curioso espediente la coppia moltiplica le proprie commesse.
All’inizio, in effetti, il marchio “Capa-Taro” fu usato indistintamente da entrambi i fotografi (il vero cognome di Gerda era Pohorylle).
Successivamente i due divisero la ‘ragione sociale’ – CAPA – e Endre Friedman adottò definitivamente per sé lo pseudonimo di Robert Capa.
Capa sarà poi in Cina per la resistenza contro l’invasione giapponese nel 1938.
Dopo alcuni mesi a Londra, nel 1943 viene inviato in Nord Africa e poi segue lo sbarco degli alleati in Sicilia. In mostra è esposta una ampia selezione delle foto scattate nell’isola e poi risalendo fino a Napoli e Cassino.
Capa seguì poi lo sbarco in Normandia nel famoso D-Day, da lui straordinariamente documentato. La mostra presenta poi la liberazione di Parigi nel 1944, l’invasione della Germania nel 1945, il viaggio in Ucraina e nell’Unione Sovietica nel 1947, la fondazione ufficiale dello stato di Israele nel 1948 e infine il suo ultimo incarico in Indocina nel 1954, anno della sua morte per una mina antiuomo.