La mostra
Dal 20 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, Palazzo Reale a Milano ospita Leonora Carrington, la prima retrospettiva monografica italiana dedicata all’artista anglo-messicana. Curata da Tere Arcq e Carlos Martín, l’esposizione riunisce più di 60 lavori provenienti da collezioni internazionali e musei, inserendosi all’interno delle Olimpiadi Culturali Milano Cortina 2026.
La mostra racconta il percorso di Carrington attraverso temi universali che hanno anticipato riflessioni oggi centrali: ecologia, femminismo, resilienza e immaginazione. Tra le sezioni più significative troviamo Il Grand Tour di Leonora, che esplora i primi anni della sua carriera ribelle; La Mariée du Vent, dedicata al periodo surrealista tra Francia e Stati Uniti; Spaesamento e Bilocazione, che affronta il senso di esilio e rinascita creativa in Messico; e La Cucina Alchemica, in cui il quotidiano diventa luogo di trasformazione e magia femminile.
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Il percorso espositivo è arricchito da materiali fotografici, scritti e testimonianze che mostrano il lato meno conosciuto dell’artista, svelando la sua capacità di trasformare miti, memorie e visioni in opere di straordinaria intensità.
Bio artista
Leonora Carrington (Clayton Green, 1917 – Città del Messico, 2011) è una delle figure più originali del Surrealismo. Cresciuta in Inghilterra in un ambiente conservatore, scelse fin da giovane la via della ribellione e dell’arte, trovando nel Surrealismo un linguaggio per esplorare il proprio mondo interiore.
Dopo gli anni europei, segnati dall’incontro con Max Ernst e dalle avanguardie, visse un periodo difficile durante la guerra, ma trovò in Messico la sua rinascita creativa e spirituale. Qui sviluppò una produzione intensa, fatta di pittura, scrittura e scultura, caratterizzata da immaginari fiabeschi, creature ibride, riferimenti alchemici e simbolici.
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Il suo lavoro intreccia arte, mito, femminismo ed ecologia, anticipando temi che oggi risultano attuali e urgenti. Conosciuta anche come scrittrice, Carrington ha lasciato un’eredità che oltrepassa i confini delle discipline, trasformando l’immaginazione in un atto politico e visionario.